In natura vi sono centinaia e centinaia di specie di pesci dalle caratteristiche più svariate e dai colori bizzarri. La livrea di un pesce può presentarsi macchiettata, a strisce verticali o orizzontali, può cambiare facilmente per la necessità di mimetizzarsi con la vegetazione acquatica, la pigmentazione di un pesce dipende molto dall”ambiente in cui vive, dal sesso, generalmente le femmine hanno colori più sgargianti, dall’età, e dall”alimentazione. In gergo i pesci si distinguono in tre categorie: bianchi, azzurri e di scoglio.
Per pesci bianchi i pescatori intendono specie di colore argento con grandi squame e carni pregiate (orata, sarago, marmora etc.); per pesci azzurri si intendono quelli appartenenti per lo più alla famiglia degli scombridi e caratterizzati da piccole squame (tonno, palamite, etc.); se si parla di pesci di scoglio, invece, si riferiscono a quelli di colore bruno, che trovano il loro habitat naturale in ambienti rocciosi, tra gli scogli, dove vivono in modo sedentario (cernia, corvo, scorpena). Il corpo del pesce è ricoperto di scaglie che già al tatto si possono distinguere in due tipi: cicloidi, piuttosto lisce e dal contorno circolare e ctenoidi, che in corrispondenza del margine posteriore, che resta libero, presentano delle minuscole spinosità. Gli occhi situati ai lati della testa sono di dimensioni tanto più cospicue quanto più una specie ittica si serve della vista per il reperimento del cibo. Non hanno una visione bioculare, quindi non vedono bene in avanti, posseggono però una buona percezione dei colori sviluppatasi per la necessità di mimetizzarsi e riconoscersi, infatti i pesci, un po” come gli uomini, possono tanto amare la solitudine quanto vivere insieme, spostarsi in branchi, utilizzando questa forma di vita come mezzo di autodifesa. La bocca è uno degli elementi caratteristici, dalla forma è facile dedurre le abitudini alimentari, ad esempio i pesci predatori hanno una bocca larga armata da ponderosi denti, quelli, invece, che si nutrono di plancton (microorganismi animali e vegetali esistenti in natura) hanno una struttura molto più delicata. Il movimento del pesce è dato dal peduncolo caudale, la base della coda, mentre le pinne fungono da stabilizzatori. A seconda della forma della pinna caudale: larga, arrotondata, a ventaglio o a forma di lira, si può intuire la velocità del pesce denotata anche da un corpo particolarmente affusolato.
Osservando la forma del corpo di alcune specie si può capire la profondità a cui vivono, pesci con il corpo piatto alla base vivono sui fondali, quelli con corpi piatti alla sommità nuotano a pelo d”acqua, se presentano un corpo cilindrico si nascondono facilmente tra rocce e piante, mentre la forma alta e sottile permette di mimetizzarsi e nascondersi agevolmente tra le piante. Per non incorrere in pericoli o essere protagonisti di spiacevoli situazioni si consiglia di fare attenzione a dei pesci che possono risultare particolarmente pericolosi. È il caso della murena, che è dotata di una struttura mascellare potente che può dare dei morsi dolorosissimi e possiede all”interno della bocca delle ghiandole velenifere. Lo stesso dicasi per il grongo, infatti è preferibile non avvicinare mai le mani.