L”agone è un pesce dalla forma del corpo piuttosto allungata, è di colore verde-azzurro con riflessi violacei sul dorso e fianchi e ventre argenteo. La cattura di questi pesci viene facilitata dalla presenza di filamenti cornei sugli archi branchiali, generalmente si nutrono di plancton, e solo gli esemplari più grossi, circa 30 cm, preferiscono avannotti, alborelle e altri pesci di piccola taglia. L’ agone può essere pescato con la canna, se si pesca da riva o con la tirlindana se si pesca da una barca.
La canna può essere semplice o da lancio, nel primo caso si utilizza una canna dal cimino piuttosto rigido con un primo trattato di lenza in filo di rame; a capo del filo metallico, si pone un setale in monofilo con corti braccioli su cui si pongono le esche, generalmente se ne utilizzano 10-12; nel secondo caso si utilizzano canne molto leggere, con una normale lenza alla cui estremità sono fissate, grazie a dei braccioli, le esche (non più di 8) e la zavorra, il cui peso si aggira tra i 10-15 gr.
Se si pesca, invece, da una barca si usa la tirlindana, la lunghezza della lenza è generalmente tra i 25-30 metri, al termine del filo-di rame, grazie ad una girella è fissato il setale con le esche, per questa pesca si utilizzano a volte oltre 15 esche. L’esca utilizzata per la cattura dell”agone è una mosca che si ottiene avvolgendo sul gambo dell”amo una piattina di filo argentato misto a fili di lana, sulla cima si legano segmenti di piuma bianca o rossa di gallina. La pesca da riva viene praticata in quei luoghi aventi una sponda pianeggiante con il fondo decrescente formato di sabbia e ghiaia.