L’ estate è il periodo migliore per catturare l’anguilla. Se si desiderano insidiare grossi esemplari è bene utilizzare la sanguisuga come esca. L’ anguilla è un pesce molto diffuso in Italia, ha il corpo di forma cilindrica nella parte anteriore e leggermente appiattito in quella posteriore. E di colore variabile con tonalità che vanno dal grigio al verde con il ventre argenteo.
La pesca dell’anguilla da degli ottimi risultati nelle notti di primavera o estate, decisamente in tarda serata e preferibilmente nei giorni in cui non c’è la luna che illumina i fondali. L’attrezzatura da utilizzare è costituita da semplici canne da lancio, lunghe e robuste, di lunghezza non superiore ai quattro metri a cui è legata una lenza dal diametro minimo di 0,3. Si applicano mulinelli potenti e a grande velocità di recupero che consentono di portare a riva in breve tempo l’anguilla agganciata che farà di tutto per liberarsi.
Come esca si consiglia di utilizzare i lombrichi, sia di terra che di fango, se invece si aspira alla cattura di esemplari più grossi è preferibile utilizzare le sanguisughe. La canna deve restare in posizione verticale rispetto alla riva, dopo il lancio la si infila in un puntale fissato precedentemente nel suolo e con alcuni giri di mulinello si mette in tensione il monofilo e si attende fino a quando la canna non si fletterà verso l’acqua a causa della trazione esercitata dal pesce che tenterà di fuggire, solo allora si ferrerà con decisione innalzando in verticale la punta della canna e cominciando a ricuperare.
Una volta recuperato il pesce, per praticità, si suggerisce di tagliare la lenza del terminale e solo successivamente recuperare gli ami dalla bocca dei pesci, si consiglia, quindi, di recarsi sul luogo di pesca con una buona scorta di terminali.